
Questa sera Daniela Santanchè a Porta a Porta presenterà il nuovo simbolo de La Destra-Fiamma Tricolore
blog favorevole alla vera Destra,contrario a ogni estremismo
Ora tocca a voi. Oggi La Destra e la Fiamma Tricolore hanno presentato il cartello elettorale in vista del voto: malgrado tutti i tentativi di cancellarci, LA DESTRA C’E’.
A queste elezioni il nostro simbolo sarà insieme a quello della Fiamma, perché anche lì ci sono uomini e donne che hanno saputo dire “no” a un seggio sicuro, scegliendo la difesa dell’identità e dei valori.
Noi abbiamo pronunciato un “no” chiaro e forte a chi ci ha detto che dovevamo sciogliere il nostro partito. La dignità e la coerenza non sono in vendita: i nostri seggi ce li vogliamo sudare, con il nostro simbolo e con i nostri soldi. E ora sarà finalmente chiaro a tutti che da Berlusconi non abbiamo avuto mezzo euro, né glielo abbiamo chiesto.
Ora tocca voi. Serve una mobilitazione eccezionale e sono convinto che, una volta di più, sarete straordinari. Voi siete il popolo della destra e, col vostro cuore e con la vostra passione, ci aiuterete a superare tutti gli ostacoli e tutti gli sbarramenti che la casta ritiene possano fermarci. Ma noi siamo partiti. E non ci ferma più nessuno.
suoi più noti redattori. La Comunità Politica di Avanguardia ha tra i propri punti fermi ed originali la critica all'involuzione del M.S.I. che, nato seguendo gli ideali di onore, Patria e di una terza via tra capitalismo e marxismo, col passare del tempo cominciò a svolgere un ruolo di servizio al sistema, orientandosi verso l'anticomunismo molto più che verso l'antiamericanismo. Tutto questo, sfruttando la buona fede di tanti militanti. Un'involuzione, dunque, verso posizioni spesso sostanzialmente conservatrici e giustizialiste, culminate nella trasformazione completa (e tristemente chiarificatrice) della leadership di Gianfranco Fini, che definitivamente ha ripudiato il fascismo per abbracciare il sionismo ed i suoi ovvi corollari: una politica a favore della globalizzazione, dell'imperialismo guerrafondaio americano, dello smantellamento dello Stato sociale.... Quello che la Comunità Politica di Avanguardia evidenzia nel modo più originale e radicale rispetto ad altri movimenti di area è che le radici di tale involuzione siano antiche ed inscritte nel codice genetico politico di tanti pseudorivoluzionari di un tempo: ancora ad esempio Gianfranco Fini, che fino agli anni '90 definiva Mussolini il migliore statista del secolo, in realtà già circa 20 anni prima dichiarava di essere divenuto di destra imparando a "tifare" (termine non proprio esaltante, parlando di una guerra) per gli americani invasori contro i guerriglieri vietnamiti, durante una visione cinematografica del film "Berretti verdi", con John Wayne.
Era strumentale Fini quando esaltava Mussolini o quando lo ha rinnegato in nome del liberalcapitalismo e dell'abbraccio al gruppo ebraico-massonico B'nai B'rith? Senz'altro, per la Comunità Politica di Avanguardia, Fini era inautentico quando si "travestiva" politicamente da fascista, per poi solo apparentemente in modo incoerente approdare alla stigmatizzazione del fascismo quale male assoluto ed al considerare la Repubblica di Salò una vergogna. A chi si stupisce oggi di ciò bisognerebbe ricordare inoltre che già nel 2000 Fini dichiarò che, se fosse vissuto all'epoca della Seconda Guerra Mondiale, avrebbe fatto il partigiano: più chiaro di così...
La Comunità Politica di Avanguardia valorizza quindi la ricerca storica, che spiega come l'involuzione di A.N. fosse in realtà prevedibile, come avevano già previsto le menti più lungimiranti: tra queste persone, Berto Ricci, il quale, criticando la propensione a prendere in esame solo l'anticomunismo rispetto alla critica all'imperialismo a stelle e strisce, che in realtà sarebbe dovuta essere maggiore rispetto a quella nei confronti del sistema marxista, espresse ciò con queste inequivocabili parole: "non possiamo sentirci più vicini a Londra parlamentare e conservatrice, a Parigi democratica e conservatrice che a Mosca comunista... L'antiRoma c'è ma non è Mosca. Contro Roma, città dell'arte, sta Chicago, capitale del maiale" (da "Il Fascismo impossibile", Il Mulino, Bologna 1994). La Comunità Politica di Avanguardia, che opera per l'unità politica del Fronte antimondialista, e contro il sistema capitalista-usurocratico, s'impegna per far seguire le parole ai fatti: prova ne sono i contatti politici solidali ed amichevoli creati da esponenti della Comunità con politici iraniani, con studenti palestinesi (ad esempio in un'iniziativa del 1992, testimoniata da un numero del giornale Avanguardia dell'ottobre di quell'anno...) ed anche con militanti di sinistra radicale aperti al dialogo (apertura testimoniata dalla felice collaborazione, ad esempio, con le Edizioni Malatempora, che certo di destra non sono...).
Gli esponenti del gruppo politico, poi, sostengono una visione ecologista, contrastando tra l’altro la vivisezione nei confronti degli esseri più indifesi: gli animali. Altro elemento significativo è l’importanza data agli studi più scientifici riguardo il revisionismo storico sulla Seconda Guerra mondiale ed il periodo di poco precedente a questa. La Comunità Politica di Avanguardia rifiuta inoltre la figura dell'esponente di destra che si accanisce contro i diversi, e che fa della prepotenza e del sistema economico costruito sulla pellle dei più svantaggiati la propria regola di condotta. Inoltre, la Comunità Politica di Avanguardia crede nella pari dignità spirituale delle grandi tradizioni religiose umane, diverse espressioni antimaterialistiche dello Spirito: la rivista che esprime queste idee, infatti, non ha un orientamento anticristiano o anti-mussulmano o antibuddhista o anti-induista o anti-zoroastriano, e così via . Infatti il giornale vede già da tempo la collaborazione congiunta di seguaci di tendenze spirituali diverse: ad esempio neopagane, cristiane-tradizionaliste, mussulmane. Queste tendenze spirituali, che storicamente a volte si sono evolute in modo parallelo, ma che in alcuni casi hanno dato vita anche ad alcune forme spirituali sincretiche, vengono congiunte in Avanguardia in una visione antiimperialista, avversa all'americanismo ed in particolare all'attuale governo neoconservatore ed al suo pseudoidealismo espresso dalle guerre a stelle e strisce.... Inoltre, la Comunità Politica di Avanguardia è avversa al sionismo ed all'idea di esclusivismo etnico-morale dell'Ebraismo. In questo senso, l'elaborazione del progetto geopolitico Eurasia-Islam è visto come il puntare l'attenzione sulle culture più reattive contro l'attuale sistema politico- economico, che drammaticamente sradica i popoli, rende i politici semplici servi dei banchieri, ed omologa contro la volontà dei popoli. La Comunità Politica di Avanguardia, invece, indica la propria via in un socialismo gerarchico e nazionale, che riconosca l'importanza delle radici tradizionali. Uno dei mali più radicali è infatti il relativismo assoluto, o tendente all'assoluto, che rischia di distruggere ogni valore: per questo, la Comunità Politica di Avanguardia mantiene i suoi punti fermi. Parlando di tendenza negativa al relativismo assoluto non si vuole negare l'importanza della contestualizzazione di situazioni e problemi, e dell'analisi dei conflitti, ma ci si riferisce a chi, fermandosi alle cause superficiali dei problemi, metta tra parentesi cose fondamentali, ed arrivi a forme di nichilismo (non nel senso positivo del soldato politico di Nietzsche, ma in quello del non proporre nulla). Un esempio più essere chiarificatore: benchè le opinioni pubbliche mondiali siano state a stragrande maggioranza contrarie all'aggressione angloamericana all'Irak, diverse persone hanno avuto una reazione tiepida, dicendo di essere sì contro la guerra, ma con molti se e molti ma, ad esempio ricordando che quella di Saddam era una dittatura, addirittura ipotizzando in modo infondato che senza l'intervento americano il regime di Saddam sarebbe magari caduto con un prezzo umano ancora maggiore. Ricordare i lati negativi del governo di Saddam Hussein, ad esempio l'avere spezzato l'unità del mondo islamico con l'aggressione all'Iran (supportata dagli americani ), la repressione indiscriminata contro i curdi, e così via, in sè è giustissimo, ma assolutamente non bisogna fermarsi a questo e non bisogna dimenticare quello che c'è dietro questi fenomeni. A parte il fatto che la guerra angloamericana ha avuto un prezzo troppo alto per cambiare il regime, e comunque non spetti agli occidentali cambiare quesi governi, Saddam era stato supportato dagli americani in funzione antikhomeinista, ed, al di là di certe degenerazioni del suo governo, l'ideologia del partito Ba'ath, che era con lui al potere, e che coniuga il patriottismo con l'anticolonialismo, l'antisionismo con il socialismo e con uno spiritualismo laico, è tra le più valide. L'antikhomeinismo degli Stati Uniti, inoltre, non deriva certo da un appoggio ai diritti umani, infatti le accuse americane in questo senso sono strumentali: ad esempio in Iran le donne votano, cosa che non accade in Kuwait, nel qual caso però gli americani non protestano, dati gli stretti legami politico-petroliferi con quella nazione. Per questo, la Comunità Politica di Avanguardia ha condannato in modo assoluto l'aggressione anglo-statunitense all'Irak, che rimane una delle pagine più ripugnanti della vita politica, e, secondo la molto valida scrittrice indiana Arundhati Roy, la guerra più vigliacca della storia, al pari di poche altre. Una posizione, quella della Comunità Politica di Avanguardia, molto diversa da quella di Adriano Sofri, già noto per il suo intransigente prosionismo (si può ricordare il suo famoso articolo "Il dovere di amare lo Stato d'Israele", recentemente pubblicato da la Repubblica), ed il quale prendeva delle distanze dall'intervento americano solo perchè temeva una sciitizzazione a livello di istituzioni politiche dell'Irak, che potesse prendere a sua volta il sopravvento sugli yankee invasori.... Sofri ignora volutamente che con Saddam l'Irak era comunque indipendente, con gli americani il Paese ha un governo del tutto opprimente e servo degli U.S.A. : non caso, solo per il 50% degli irakeni Saddam era un criminale, mentre il 95% di essi non vuole gli americani sul proprio territorio. La Comunità Politica di Avanguardia denuncia quindi senza mezzi termini la politica americana, i cui slogans sembrano riecheggiare quelli mistificanti del romanzo "1984" del grande scrittore inglese George Orwell ("La guerra è pace", "L'ignoranza è forza", "La libertà è schiavitù"), e che, con l'intensificarsi delle prevaricazioni, a tratti perde anche il pudore. Ecco infatti cosa ha dichiarato, addirittura a degli studenti irakeni, il segretario di Stato americano al Commercio Donald Evans, a Baghdad: "Gli Stati Uniti sono intervenuti militarmente in Irak non per difendere i diritti dell'uomo, ma per restaurare l'economia di mercato capitalista". D'altra parte, che gli Stati Uniti si muovano per interessi utilitaristici è la regola e non l'eccezione, per quanto ultimamente la cosa sia divenuta ancora più evidente, con l'attuale mondo unipolare. A questo proposito, si può ricordare la triste situazione di un'altra sfortunata terra, l'Afghanistan, dove gli statunitensi, quando gli faceva comodo (in funzione antimarxista) appoggiarono i talebani, e poi rovesciarono quel regime in nome di un concetto tutto proprio di pseudolegalità, e per i rapporti di quel governo col saudita Osama Bin Laden (altro ex amico degli yankee). Ecco il risultato infatti della Relazione Ufficiale dell'Ufficio O.N.U. di lotta al crimine e alla droga , redatto sul finire del 2003: "L'Afghanistan si è liberato dal giogo dei Talibani solo per cadere sotto quello dei narcotrafficanti". [Questo articolo è stato pubblicato sui seguenti giornali: Avanguardia, il Quotidiano di Caserta, Ciaoeuropa]
Leggendo questo articolo pubblicato su La Destra News,sembrerebbe che la situazione del giovane partito sia buona,e che questo possa garantire vita felice alla Vera Destra.
Sara' davvero cosi'?Speriamo bene.
anche perche' momentaneamente il mio sogno sarebbe una collaborazione fra la Fiamma Tricolore e La Destra.
Da quello che mi ha comunicato Giuseppe Minnella,l'intenzione di Storace era diversa,ovvero voleva inglobare la Fiamma all"interno del suo partito,ricevendo un giusto rifiuto dagli eredi missini.
Allora se davvero stanno cosi' le cose speriamo in un cambio di idee da parte del leader de La Destra.
Intanto leggete questo articolo
Sapevo che sarebbe stata la strada giusta, non quella più comoda, non quella più conveniente certo, ma quella più giusta. Ma sinceramente non mi sarei aspettato che a soli 2 mesi dall’Assemblea costituente de “La Destra”, a soli 2 mesi dalla calorosa (e per nulla scontata) partecipazione di Silvio Berlusconi a qull’evento, a soli 2 mesi dall’adesione al nuovo Movimento di donne come l’On. Daniela Santanchè e di tanti e tanti altri italiani, a soli 2 mesi dai primi passi del nuovo partito sul territorio e dall’apertura delle nostre prime sedi, il successo del progetto politico di Francesco Storace e Teodoro Buontempo fosse già così chiaro, così limpido, così grande per dimensioni e significato.
Sapevo, perché lo sentivo, che in Italia c’era bisogno di “rifondare la destra”, di riprendere un cammino, di ritornare non solo all’orgoglio dell’appartenenza, ma soprattutto di ritornare a rappresentare una comunità, una politica, una cultura di cui, specie in questi tempi, il nostro Paese non poteva fare a meno per rimettersi in cammino, per ritrovare la speranza nel futuro. Lo sapevo, lo “sentivo”.
Ma credevo ci sarebbe voluto del tempo per ottenere qualche risultato. Invece mi sbagliavo. Non solo “La Destra”, a poche settimane dalla sua fondazione, è stata motore di un crescente consenso in una larga parte dell’opinione pubblica ma, addirittura, la stessa Alleanza Nazionale, dopo aver registrato il fallimento totale della propria linea politica, la linea “modello Partito Popolare Europeo” per intenderci, imposta negli ultimi anni a tutto il partito dal suo Segretario nazionale, ha improvvisamente cambiato rotta nel tentativo un po’ “mal-destro” di fare proprie, quasi fotocopiandole (leggere per credere!), le posizioni, le istanze, i progetti e i programmi de “La Destra” e di “Gioventù Italiana” la sua organizzazione giovanile.
Dovremmo dunque rammaricarci, indignarci, protestare per questo? No, ne siamo sinceramente felici, perché anche questa sterzata a destra (in verità un po’goffa come tutte le cose indotte e non autenticamente sentite) la consideriamo già come una nostra prima vittoria. Certo, si aprirà inevitabilmente qualche problema di credibilità della classe dirigente di AN nel momento che questa, da qui a poco, inviterà il partito ad assumere su molti temi posizioni addirittura opposte a quelle così tenacemente sostenute solo fino a 6 mesi fa, ma questo è un problema di serietà e di coerenza che riguarda Gianfranco Fini, non certo Francesco Storace.
Infatti, il punto vero in tutta questa vicenda, è proprio Gianfranco Fini, costretto, ancora una volta per mero opportunismo politico, a riaffermare oggi cose in cui probabilmente non ha mai creduto; e questo per la semplice ed elementare considerazione che l’orgoglio dell’appartenenza ad una storia, in un leader politico, c’è o non c’è, non può essere oggetto di trattativa, di scambio o di calcolo; la coerenza, la fedeltà a Valori e a principi ideali o la si considera fondamento della propria azione politica sempre o così non lo è mai; cose come queste non possono essere elemento di compromesso sistematico, di valutazioni momentanee e opportunistiche.
Auguri, dunque, ad Alleanza Nazionale per il suo futuro, ma con un’ultima avvertenza: per portare fino in fondo “la svolta” Fini richiami un po’ i suoi dirigenti locali e dica loro almeno di astenersi dal mettere, come accaduto in Veneto, le loro segretarie ai vertici di importanti società finanziarie regionali. Anche questi comportamenti, mi pare, non sono molto in linea con una seria politica di destra.
Paolo Scaravelli – Portavoce Veneto de “La Destra”
"sono il commissario della sezione di Fiamma Tricolore di Taurianova (RC),ed a questo punto il mio intervento può sembrarti di parte, ma non lo è, mi spiego meglio, siamo un gruppo di ragazzi, che erano iscritti all’MSI poco prima della svolta di Fiuggi
abbiamo confluito anche noi in A.N. ma con il passare del tempo abbiamo visto che il partito non rispecchiava più le nostre idee, stava perdendo le sue tradizioni e modificava le sue lotte
disgustati abbiamo lasciato la politica, attiva intendo, oltretutto perché non c’erano opzioni concrete alla destra di AN, piccoli partitini con dei soli punti programmatici.
Dopo circa 9 anni di inattività siamo tornati alla carica, abbiamo girato un po’ su internet e con nostra grande meraviglia, finalmente un qualcosa si muoveva, abbiamo letto il programma di Fiamma
Ed abbiamo trovato molti punti che riscontravano le nostre idee, oltre a vedere che finalmente non sembrava più un circolo culturale per la rivalutazione del fascismo, ci siamo convinti ed abbiamo fatto la scelta
Di entrare in Fiamma, questo succedeva 1 anno fa, da allora sempre fedeli e sempre i primi
Saluti
Francesco"
"perchè scegliere fiamma se è piccola?Concordo pienamente.
Perchè se siete pieni di ideali e convinti che le cose possono cambiare, è l'unico partito che ti da la possibilità di farlo, se avete la destra nel cuore, se volete uno stato sociale e non alla mercè delle banche e dei capitali, l'unica scelta logica è Fiamma, nulla contro Forza Nuova o il Fronte Nazionale, ma le idee si misurano con i programmi, e fiamma non ha 10 punti programmatici come gli altri, ma ha un programma che può essere condiviso o no, che può cambiare o modificarsi in alcune sue parti ma non lascia le radici da dove è nata, perchè comunque anche Fiamma è un movimento, e come qualsiasi movimento è mutevole nell'aspetto ma non nelle idee, se non sono stato chiaro. Per quanto riguarda lo svecchiamento, la federazione provinciale di Reggio Clabria ne è l'esempio, provate a chiedere al commissario federale quanti anni ha."
Inchiodata sul palmeto - veglia immobile la luna
a cavallo della duna - sta l'antico minareto.
Squilli, macchine, bandiere, - scoppi sangue ... Dimmi tu
che succede cammelliere? - E' la sagra di Giarabub!
Colonnello, non voglio pane, dammi
piombo pel mio moschetto
c'è la terra del mio sacchetto
che per oggi mi basterà.
Colonnello, non voglio l'acqua, dammi
il fuoco distruggitore
con il sangue di questo cuore
la mia sete si spegnerà.
Colonnello, non voglio il cambio,
qui nessuno ritorna indietro
non si cede neppure un metro
se la morte non passerà!"
Spunta già l'erba novella - dove il sangue scese a rivi...
Quei fantasmi in sentinella - sono morti, o sono vivi?
E chi parla a noi vicino? - Cammelliere, non sei tu?
- In ginocchio,pellegrino: - son le voci di Giarabub!
Colonnello, non voglio pane, dammi
piombo pel mio moschetto
c'è la terra del mio sacchetto
che per oggi mi basterà.
Colonnello, non voglio l'acqua, dammi
il fuoco distruggitore
con il sangue di questo cuore
la mia sete si spegnerà.
Colonnello, non voglio il cambio,
qui nessuno ritorna indietro
non si cede neppure un metro
se la morte non passerà!"
Colonnello non voglio encomi,
sono morto per la mia terra...
Ma la fine dell'Inghilterra
Incomincia a Giarabub!
Nel maggio 1942 venne anche realizzato un film con la regia di Goffredo Alessandrini.
(tratto da http://digilander.libero.it/avantisavoiait/Sagra%20di%20Giarabub.htm)