mercoledì 9 gennaio 2008

La Destra continua ad affermarsi


Leggendo questo articolo pubblicato su La Destra News,sembrerebbe che la situazione del giovane partito sia buona,e che questo possa garantire vita felice alla Vera Destra.
Sara' davvero cosi'?Speriamo bene.
anche perche' momentaneamente il mio sogno sarebbe una collaborazione fra la Fiamma Tricolore e La Destra.
Da quello che mi ha comunicato Giuseppe Minnella,l'intenzione di Storace era diversa,ovvero voleva inglobare la Fiamma all"interno del suo partito,ricevendo un giusto rifiuto dagli eredi missini.
Allora se davvero stanno cosi' le cose speriamo in un cambio di idee da parte del leader de La Destra.
Intanto leggete questo articolo


Sapevo che sarebbe stata la strada giusta, non quella più comoda, non quella più conveniente certo, ma quella più giusta. Ma sinceramente non mi sarei aspettato che a soli 2 mesi dall’Assemblea costituente de “La Destra”, a soli 2 mesi dalla calorosa (e per nulla scontata) partecipazione di Silvio Berlusconi a qull’evento, a soli 2 mesi dall’adesione al nuovo Movimento di donne come l’On. Daniela Santanchè e di tanti e tanti altri italiani, a soli 2 mesi dai primi passi del nuovo partito sul territorio e dall’apertura delle nostre prime sedi, il successo del progetto politico di Francesco Storace e Teodoro Buontempo fosse già così chiaro, così limpido, così grande per dimensioni e significato.

Sapevo, perché lo sentivo, che in Italia c’era bisogno di “rifondare la destra”, di riprendere un cammino, di ritornare non solo all’orgoglio dell’appartenenza, ma soprattutto di ritornare a rappresentare una comunità, una politica, una cultura di cui, specie in questi tempi, il nostro Paese non poteva fare a meno per rimettersi in cammino, per ritrovare la speranza nel futuro. Lo sapevo, lo “sentivo”.

Ma credevo ci sarebbe voluto del tempo per ottenere qualche risultato. Invece mi sbagliavo. Non solo “La Destra”, a poche settimane dalla sua fondazione, è stata motore di un crescente consenso in una larga parte dell’opinione pubblica ma, addirittura, la stessa Alleanza Nazionale, dopo aver registrato il fallimento totale della propria linea politica, la linea “modello Partito Popolare Europeo” per intenderci, imposta negli ultimi anni a tutto il partito dal suo Segretario nazionale, ha improvvisamente cambiato rotta nel tentativo un po’ “mal-destro” di fare proprie, quasi fotocopiandole (leggere per credere!), le posizioni, le istanze, i progetti e i programmi de “La Destra” e di “Gioventù Italiana” la sua organizzazione giovanile.

Dovremmo dunque rammaricarci, indignarci, protestare per questo? No, ne siamo sinceramente felici, perché anche questa sterzata a destra (in verità un po’goffa come tutte le cose indotte e non autenticamente sentite) la consideriamo già come una nostra prima vittoria. Certo, si aprirà inevitabilmente qualche problema di credibilità della classe dirigente di AN nel momento che questa, da qui a poco, inviterà il partito ad assumere su molti temi posizioni addirittura opposte a quelle così tenacemente sostenute solo fino a 6 mesi fa, ma questo è un problema di serietà e di coerenza che riguarda Gianfranco Fini, non certo Francesco Storace.

Infatti, il punto vero in tutta questa vicenda, è proprio Gianfranco Fini, costretto, ancora una volta per mero opportunismo politico, a riaffermare oggi cose in cui probabilmente non ha mai creduto; e questo per la semplice ed elementare considerazione che l’orgoglio dell’appartenenza ad una storia, in un leader politico, c’è o non c’è, non può essere oggetto di trattativa, di scambio o di calcolo; la coerenza, la fedeltà a Valori e a principi ideali o la si considera fondamento della propria azione politica sempre o così non lo è mai; cose come queste non possono essere elemento di compromesso sistematico, di valutazioni momentanee e opportunistiche.

Auguri, dunque, ad Alleanza Nazionale per il suo futuro, ma con un’ultima avvertenza: per portare fino in fondo “la svolta” Fini richiami un po’ i suoi dirigenti locali e dica loro almeno di astenersi dal mettere, come accaduto in Veneto, le loro segretarie ai vertici di importanti società finanziarie regionali. Anche questi comportamenti, mi pare, non sono molto in linea con una seria politica di destra.


Paolo Scaravelli – Portavoce Veneto de “La Destra”

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